Quando nel 2010 la quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO ha inscritto la Dieta Mediterranea tra i Beni patrimonio immateriale culturale dell’Umanità, ha posto l’accento soprattutto sull’accezione di «stile di vita» del termine Dieta, implicando “l’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale, l’universo mitico e religioso intorno al mangiare”.
Pollica è stata segnalata per questo tra le quattro iniziali comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, insieme a quella di Soria in Spagna, di Koroni in Grecia, di Chefchaouen in Marocco, a cui si sono aggiunte successivamente quelle di Tavira in Portogallo, Agros a Cipro e Brac ed Hvar in Croatia.
Il riconoscimento nasce dal fatto che a Pioppi, borgo marinaro del Comune di Pollica, ha condotto parte dei suoi studi Ancel Keys – scienziato nutrizionista già di fama mondiale per aver introdotto la razione alimentare di guerra K nell’esercito americano –, concentrandosi, a partire dall’immediato dopoguerra, sui valori nutrizionali e la qualità della vita della dieta locale. Dalla sua ricerca nel 1980 nacque il volume Seven countries: a multivariate analysis of death and coronary heart disease. Keys è vissuto a Pioppi fino al 1990 nella sua casa, ubicata all’interno di un piccolo villaggio a strapiombo sul mare da lui denominato Minnelea. Morì a Minneapolis, la sua città natia, nel 2004. Nel 2003 aveva ricevuto il riconoscimento alla carriera da una delegazione del governo italiano, della Provincia di Salerno e dell’Ente Parco del Cilento e del Vallo di Diano.
Nel mentre si accendevano i riflettori sulla necessità di riconoscere a pieno il valore della Dieta Mediterranea con il suo portato di capitale territoriale, di esperienze, di tradizioni e di buon vivere dei contesti che l’hanno prodotta, per contrapporre una sana alimentazione al mercato del cibo ed alla politica da fastfood, si è giunti al riconoscimento ufficiale del Bene Immateriale, che si sostanzia in un’alimentazione basata sulla triade grano, ulivo e vite, frutto del lavoro sapiente dell’uomo e dell’incontro, veicolato dal grande Mare Nostrum. Così proprio a Pioppi, prima esperienza in Europa, nacque nel 2004 il Museo Vivente della Dieta Mediterranea, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Pollica del compianto sindaco Angelo Vassallo, e dal suo ideatore e curatore Carmine Battipede, anch’egli prematuramente scomparso nel 2007.
Oggi quel luogo, dal 2013 gestito da Legambiente, è diventato un museo diffuso, un Ecomuseo (come nella definizione dell’archeologo Huges De Varesine), l’Ecomuseo della Dieta Mediterranea, un racconto concreto che partendo da un luogo fisico, il Palazzo Vinciprova di Pioppi, si estende e abbraccia un intero territorio, attraverso orti privati, sentieri, eventi ed escursioni. Visita il sito www.ecomuseodietamediterranea.it.